Il content non rende felici ma…

Content ManagementSono convinto che i contenuti sono un pilastro della comunicazione efficace.
In ogni campo: dalla pubblicità, al blog passando da brief, rapporti, messaggi e…

Per provare a migliorarmi seguo molte persone che si occupano di scrittura, di marketing e di contenuti (o content) grazie ai quali spesso trovo utili informazioni e spunti di formazione.

Oggi, grazie a Roberta Voglio – un contatto per il quale sono grato al (per me) mitico Alex Badalic – ho scoperto una interessante Piramide dei contenuti.

Me la annoto qui – per me il blog è anche un grande blocco per appunti – quale promemoria e con la speranza che possa essere di stimolo ed utile anche a qualcuno dei miei «venticinque lettori».

Fonte: Piramide dei contenuti

 

 

Creatività è divertimento

Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggiungere colore e suspence a tutta la nostra vita.”
Daniel J. Boorstin

CreativitaIl coraggio di osare è anche quello di immaginare alternative a costo di passare per folli per alcune ore, mesi o anni.
Succede poi che la soluzione giudicata folle sia ripresa e realizzata da altri.

Creatività e luoghi comuni sono un ossimoro.
Eppure in molti casi, l’esito di un processo creativo è come un messaggio messo in una bottiglia lanciata nel mare. Senza rinunciare ad essere creativi, basta poi la pazienza di stare seduti in riva al fiume ad aspettare non il cadavere del nemico ma la barca (o la nave) della idea realizzata.

Questa esperienza mi ha convinto che in questa epoca di cambiamento, di incertezze, di ricerca di nuovi (o vecchi) punti di riferimento la creatività ed i processi creativi sono una risorsa, un bene da coltivare e diffondere.

Mi viene in aiuto Giovanni Lucarelli, al quale sono debitore delle citazioni di oggi, con le sue riflessioni sul braistorming: non solo come una “tempesta di cervelli” ma, soprattutto, “nell’accezione originaria di Osborn” per il quale brainstormig “significava usare il cervello (brain) per prendere d’assalto (to storm) un problema creativo”.

Vi invito a scoprire “Tutto quello che non avete mai osato chiedere sul brainstorming“: la prima e la seconda parte.
Buon creativo divertimento.

 

Scrivere per il cliente

Nel 2004, mentre ipotizzavo di fare della scrittura un mestiere che non fosse il giornalismo, grazie ad una nota in un libro di Mirko Nesurini, ho scoperto Il blog del mestiere di scrivere, di Luisa Carrada: una fonte zampillante di consigli e stimoli, una miniera di ferri del mestiere, una finestra sempre aperta sulla scrittura professionale (utilissima per me che non mastico l’inglese).
Ogni post è una scossa che accende una fiammata d’entusiasmo. È successo anche con i 36 consigli per rendere lo Scrivere, un processo snello.

È la sintesi di quanto mi impongo ogni volta che scrivo un testo professionale:

  1. scrivere per il cliente;
  2. rendere chiaro i vantaggi per il cliente più che i meriti dell’azienda;
  3. eliminare gli sprechi, tenendo le cose semplici e pulite.

Ridurre gli sprechi (di lettere, parole, spazi) è un lavoro difficile e impegnativo, riassunto nelle massime di Steve Jobs (consiglio 29) e di George Orwell (31).
Due sono però i punti sui quali, personalmente, devo lavorare:

  • Elimina le parole inutili: non scrivere “nell’ipotesi in cui” quando “se” può andar bene (32);
  • Quando hai finito di scrivere, torna indietro e taglia il 20% (34)