19 febbraio 1977: «L’Ambrì Piotta s’impone al Bienne»

Non è facile essere tifosi dell’Ambrì.
La sofferenza è una compagna spesso presente.

Dopo quattro sconfitte, martedì sera si torna alla Gottardo Arena.
Sarà la prima di due partite davvero difficili. Dopo il Bienne – che guida la classifica con 22 punti in 9 partite, venerdì sarà il giorno del primo derby nella nostra nuova casa.
E il Lugano si presenterà sullo slancio di una convincente vittoria con il Berna.
La pancia del tifoso già pregusta due partite intense e si augura due successi. Ma la ragione suggerisce risultati che potrebbero essere diversi.

Sono però certo di poter vivere due partite intense, nelle quali nella nuova casa dell’Ambrì torni a soffiare forte lo «spirito della valle» che molte volte ha deciso le partite alla vecchia Valascia.

La cronaca del Popolo e Libertà sul «difficile test» dell’Ambrì contro «il forte Bienne che mai aveva perduto alla Valascia»

I ricordi tornano agli anni del Popolo e Libertà, alle cronache dalla Valascia dell’indimenticato Virgilio Nova. Ho provato a ricercare uno dei suoi articoli nell’archivio digitale del Sistema bibliotecario ticinese (SBT). Invano.

Ho però trovato la cronaca di una partita importante, giocata il 19 febbraio 1977 e finita con una vittoria contro il Bienne. Una serata nella quale la squadra ha «premiato i suoi sostenitori» dopo «averli fatti soffrire» per le ventisette partite della stagione.

Una partita iniziata male (0-2 al 7’) e poi girata con due reti di Luca Rossetti e una di Genuizzi che al 28’ ha segnato quello che oggi sarebbe il winning goal. Di Johner (2) e Fabrizio Ticozzi le altre reti per il risultato finale di 6-3.

Quella sera, in palio c’era la salvezza.
Martedì saremo solo alle prime partite della nuova stagione.
Mi auguro però di ritrovare sul ghiaccio lo stesso spirito e di poter festeggiare una vittoria.

Amor omnia vincit

L’amore ha mille volti.
La letteratura e la musica ne raccontano la bellezza e i lati più tragici

L’amore è la strada verso la pace – Mahatma Gandhi

Ieri sera, a Olivone, ho potuto assaporare alcune tessere di questo ricco mosaico grazie ai testi scelti dalle animatrici della Biblioteca comunale di Blenio.

Introdotti da Lorenza Gatti, i lettori Pietro Aiani, Nelly Aspari, Rosilde Bozzini, Francesco Oleggini e Enrico Poli mi hanno guidato da Shakespeare a Prévert, dalla tenerezza di due giovani amanti ai ricordi di un amore inghiottiti dall’avanzare dell’età.
Tra una lettura e l’altra brani musicali interpretati da Magda Bianchini al flauto e Naoko Hirose al pianoforte.

Una bella serata che sarà riproposta giovedì 30 settembre alla Bibliomedia di Biasca e giovedì il 7 ottobre alla Filanda di Mendrisio.

Gioia, nostalgia e tante emozioni

Cantare mi fa stare bene.
Cantare in gruppo ancora di più.

Ieri sera, a Canobbio, con il gruppo Cantiamo Sottovoce abbiamo vissuto momenti molto intensi.

Nella «casciadura dal computer» di Renato Sala e del gruppo Cantiamo Sottovoce ci sono centinaia di canti della tradizione popolare – o che lo sono diventati – che tutti abbiamo ascoltato o cantato almeno una volta.

Mi sono emozionato nel vedere le persone cantare con noi «La filovia da Malvaia», «O bella Verzaschina», «Amici miei» o «Giuan sona i campan».
In ogni canzone, un tuffo nel passato o il riaffiorare di ricordi: gioia, nostalgia e forse qualche rimpianto.

Una ricchezza di emozioni unita in un unico canto.
La magia del Cantiamo Sottovoce si rinnova ogni volta, anche dopo 53 anni.

Io, noi ci auguriamo di vivere (e riuscire a regalare) altri momenti magici.
Se volete cantare con noi saremo nelle piazze di Lugano sabato 2 ottobre e nella Chiesa di Moghegno, nel tardo pomeriggio di domenica 31 ottobre.

11 settembre 2021: che serata!

La prima serata nella nuova Gottardo Arena è finita come speravo: una vittoria, il canto de «La Montanara», il Geyser sound e il giro di pista della squadra a salutare i tifosi. È stata la ciliegina sulla torta di una festa che mi ha regalato molte emozioni.

Un groppo alla gola arriva già prima dell’inizio, sulle note de La Montanara cantata dai «Blue Guitars» e dedicata «agli amici, agli eroi e alle migliaia di tifosi che oggi ci guardano da lassù».

La prima La Montanara nella nuova Gottardo Arena

In un’ideale dissolvenza, la nuova pista diventa «una capanna cosparsa di fior» e «Soreghina, la figlia del sol» sostituisce l’immagine di Filippo Lombardi che non riesce a nascondere l’emozione, un pizzico d’orgoglio e la gratitudine verso chi ha contributo a realizzare il motto della sfida per la nuova pista: «Era impossibile, quindi l’abbiamo fatto».

Inizia la partita e al secondo minuto ecco la prima rete che lega il nome di Johnny Kneubühler alla storia dell’HCAP. Nei successivi 58 minuti arriveranno altre cinque reti.

Nel mio intimo esulto più forte per le due reti segnate da Isacco e Zaccheo Dotti.
Non so se la loro possa davvero essere una leggenda così come la racconta qui Giorgio Genetelli.
Io, ricordo Isacco e Zaccheo ancora bambini.
Poi, negli anni ho seguito i loro passi sulle piste: dalle giovanili dell’Ambri, ai Rockets, fino alla vittoria della Coppa Svizzera di Zaccheo con l’Ajoie e alla sua commossa dedica al nonno Giordano che, nel 1962, l’aveva vinta con l’Ambrì.
Sono stato contento di saperli di nuovo insieme in biancoblù e di essere stato presente ad una serata anche per loro davvero speciale.  

HCAP: un mare di emozioni

Manca solo una settimana alla prima partita dell’Ambrì nella sua nuova casa.

Siamo in molti ad aspettare questo momento e sabato sera sarà una festa e un’emozione fortissima cantare La Montanara prima della partita per ringraziare Filippo Lombardi e tutti quanti hanno lavorato per ottenere questa vittoria.

Ci sarò anch’io, nel settore E, fila 10, posto 21, pronto a condividere la passione e le emozioni con le persone più vicine e con tutti i tifosi dell’HCAP.

Sono tifoso dell’Ambrì fin da quando, da bambino, ascoltavo di nascosto (invece di dormire) le radiocronache dalla Valascia o dalle altre piste. Tante gioie, qualche delusione.
In tutti questi anni, però, ho visto solo poche partite dal vivo.
Quest’anno – complice anche la pensione – ho deciso di rendere più concreto il mio sostegno alla «squadra del cuore» ed anche di provare a raccontare qui una parte della mia esperienza in pista.
Non una cronaca sportiva ma emozioni, pensieri, incontri legati dal filo rosso della passione per l’Ambrì.

A presto.