Aurora e i nuovi carbonai

WWR14Racconta le storie di questi personaggi!

Il tweet  degli amici di Writers and Readers suona come una (nuova) sfida per l’estate.
Prima di provare a raccontare altre storie permettetemi però di presentarvi la (mia) signora Carbonara.

Giovane quarantenne, di quelle che si definiscono “con una marcia in più” Aurora si sentiva pienamente una donna della Milano che si preparava all’appuntamento con EXPO 2015.
Ogni giorno, sul lavoro, si muoveva perfettamente a suo agio con smartphon, tablet, computer; la sua giornata era ritmata dai suoni che annunciano l’arrivo di una e-mail o un sms.
Per alimentate i rapporti sociali, Aurora usava con perizia e disinvoltura (a volte anche cazzeggiando e senza rinunciare ad un pizzico di benevola malizia) Facebook, Twitter e WhatsApp per scambiare pensieri, link e fotografie.

Eppure…

Preda del retrogusto amaro di una insoddisfazione latente, sempre più spesso Aurora si ritrovava ad interrogarsi su quello strano cognome che si portava addosso: Carbonara.
Un cognome pesante per lei che, vegetariana, lo associava soltanto agli spaghetti con il guanciale di maiale.

Un giorno, dopo avere interrogato suo padre, aveva scoperto che doveva il suo cognome all’impegno di lontani suoi avi che si riunivano in segreto per scambiare nuove idee e visioni e gettare le basi della lotta per la libertà.
Con il tempo, l’idea di un gruppo segreto compariva sempre più spesso nei pensieri di Aurora.

Qual é la libertà per la quale lottare nel 2014?

Parlandone con amici, aveva scoperto che altri condividevano il bisogno di momenti nei quali poter essere autentici, liberi dagli stereotipi della carriera e dei rapporti sociali necessari per sostenerla e promuoverla.
Avevano così iniziato a ritrovarsi, in segreto dai rispettivi compagni e dagli amici, per leggere insieme libri di carta, per raccontarsi le emozioni della lettura e poi condividerle scambiandosi lettere scritte a mano e rigorosamente spedite per posta.

Un nuovo gruppo segreto; carbonai del 21.mo secolo alla ricerca di autenticità e libertà.
Da allora anche il suo nome, Aurora Carbonara, risuona nelle sue orecchie con una nuova armonia musicale.

(scritto il 24 maggio al #WWR14)

Alcune domande a (san) Rocco

San RoccoIl Ticino ha bisogno di un Governo forte per affrontare la crisi attuale e porre mano a riforme strutturali importanti. Oggi è invece ostaggio di veti e contro-veti che rispondono solo a logiche di bottega e a tatticismi elettorali.
Gli ultimi casi? Il referendum contro la presenza del Ticino a EXPO 2015 e la firma solo con riserva del rapporto della Commissione della gestione sui Consuntivi 2013 del Cantone da parte dei capigruppo di PLRT (Christian Vitta) e PPD (Fiorenzo Dadò).

Ho perciò atteso con interesse la lista del PLRT per le prossime elezioni cantonali con la quale Rocco e i suoi fratelli hanno lanciato la campagna elettorale e, di fatto, posto fine con 10 mesi di anticipo alla Legislatura 2011-2015.

La lista mi sembra composta mettendo in prima fila gli interessi (legittimi) del PLRT e la volontà di riconquistare il secondo seggio in Governo. I bisogni e le urgenze del Ticino sono state messi in secondo piano.

Ma perché, assodata l’esigenza di cambiare, i ticinesi dovrebbero preferire due ministri del PLRT a due del PPD o del Partito socialista o ad un/a Consigliere/a di Stato dei Verdi?
Al momento nessuna risposta. C’è ancora tempo anche se la decisione di far precedere l’annuncio dei candidati a quello del programma è una scelta indicativa. Quasi una prima risposta.

C’è (ci sono) fra i candidati la/il Consigliera/e di Stato del quale il Ticino ha bisogno in questo momento? La mia prima risposta è NO. Alle fotocopie di Laura Sadis, preferisco l’originale e gli altri candidati sono tutti da scoprire e, lo ammetto, potrebbe anche esserci una bella sorpresa.

Sono anche preoccupato per i possibili conflitti (o sovrapposizioni) di interesse fra il diritto dei candidati di svolgere una lunga campagna elettorale e il loro compito pubblico di capogruppo in Gran Consiglio, magistrata o comandante delle guardie di confine.

Su questi aspetti mi aspetto, nei prossimi giorni, grande chiarezza.
Una chiarezza dovuta ai ticinesi e coerente con quella chiesta pochi mesi fa sulla posizione dell’on. Borradori rimasto in Consiglio di Stato dopo l’annuncio della sua candidatura per il Municipio di Lugano.

Con fiducia aspetto da (san) Rocco le prime risposte.

La vignetta di Bonef è tratta dal sito www.gdp.ch