Il telegiornale e la Cassa malati unica

Telegiornale RSI La1 di martedì 26 agosto 2014. Edizione delle 20:00.

Al minuto 13:09, Alessia Caldelari riferisce che: «L’iniziativa per la Cassa Malati unica riceve il sostegno della maggioranza della Conferenza latina degli Affari sanitari e sociali. L’organo raggruppa i direttori dei Dipartimenti della Sanità di otto Cantoni latini, tra questi anche il Ticino».

Ohibò! Paolo Beltraminelli ha sempre invitato a votare No; i colleghi latini l’hanno forse convinto a cambiare idea?
La mia domanda resta senza risposta e il servizio si chiude lasciando nel telespettatore l’idea che anche il Ticino sia schierato per il Sì.

Mercoledì 27 agosto 2014. Su La Regione Ticino, trovo la conferma di un servizio perlomeno incompleto, se non proprio «di parte». Infatti, in occasione della riunione della citata Conferenza, Paolo Beltraminelli è stato il solo a dire No alla Cassa Malati unica.
Infatti – spiega il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli, favorevole – poiché dopo discussione interna il governo ticinese ha ritenuto di non prendere posizione, ogni Consigliere di Stato può esprimersi liberamente sul tema della Cassa Malati unica.

Manuele Bertoli per il Sì e Paolo Beltraminelli per il No.

Pareggio in Governo, ma la Rsi ne esce chiaramente sconfitta e, almeno, con un bel cartellino giallo alla redazione del Telegiornale.

La Svizzera che mi piace

Gazzetta_CHMehmedi, Behrami (che da bambino ha rischiato l’espulsione dal Ticino) e Seferovic regalano alla Svizzera per prima vittoria ai Mondiali 2016 contro l’Ecuador. Migliore in campo: Shaqiri.
Quattro moschettieri che sono la testimonianza dei successi che possiamo ottenere con il coraggio di scacciare le paure e di essere aperti all’incontro e con un’intelligente politica di integrazione.

Per sottolineare questa vittoria ripropongo e sottoscrivo le parole del presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli:

«In questo evento Mondiale c’è posto anche per un pezzetto di cuore nostro, di simbolo identitario, di “bandiera” che ci rappresenta tutti quanti. È la nostra Nazionale.
Bene, di nuovo scorro l’elenco dei nostri alfieri e di nuovo mi emoziono nella lettura di tutti quei nomi e di quei cognomi che cantano il successo dell’incontro tra le genti, dei percorsi felici e arricchenti di famiglie di origini lontane tra di loro che hanno saputo viaggiare, fuori e dentro di sé, aprendosi al mondo. Mettendosi in gioco. Affrontando fatiche e difficoltà. Sapendosi inserire in realtà anche profondamente diverse cui hanno voluto e saputo dare il loro apporto.
Sì, questa è la Svizzera che mi piace, la Svizzera reale per cui mi sento di impegnarmi senza riserve anche nel mio lavoro quotidiano, in cui credo e sotto la cui bandiera so esprimere la mia felicità e il mio orgoglio. Comunque vada laggiù, in Brasile, questa Svizzera per me ha già vinto.
Sperando che questa realtà inoppugnabile sappia, con tenacia, farsi un domani anche rappresentazione e narrazione collettiva.
Aprendo gli occhi anche a chi non vuol vedere, scacciando da troppi cuori il buio e la paura che oggi purtroppo vi alberga
».

Forza Svizzera!

Foto dal sito della Gazzetta dello Sport