“Non è qui, è risorto!”

Raccontaci Maria, cosa hai visto sulla via?”
“Il sepolcro del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, gli Angeli suoi testimoni, il sudario e le sue bende. È risorto Cristo, mia speranza; e vi precederà in Galilea“.

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Aspetto ogni anno questo annuncio di gioia che la Chiesa proclama nel giorno di Pasqua. Lo aspetto come segno e prova di un’esperienza personale: ogni prova, malattia o sconfitta porta con sé anche il seme di una crescita positiva.

Quest’anno, nel quale ogni giorno ci ripetiamo che “Andrà tutto bene”, per rafforzare questa mia certezza ho ricevuto in dono diversi segni.

Negli scorsi giorni, su Twitter, ho trovato queste parole di Vaclav Havel: “La speranza non è ottimismo. La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo facendo avrà successo. La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un significato.
Che abbia successo o meno“.

Ieri sera, da Roma, Papa Francesco ha dato alla speranza un nuovo significato: “Stanotte conquistiamo un diritto fondamentale, che non ci sarà tolto: il diritto alla speranza. È una speranza nuova, viva, che viene da Dio. Non è mero ottimismo, non è una pacca sulle spalle o un incoraggiamento di circostanza, con un sorriso di passaggio. No. È un dono del Cielo, che non potevamo procurarci da soliTutto andrà bene, diciamo con tenacia in queste settimane, aggrappandoci alla bellezza della nostra umanità e facendo salire dal cuore parole di incoraggiamento. Ma, con l’andare dei giorni e il crescere dei timori, anche la speranza più audace può evaporare. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita”.

Con questa certezza auguro a voi e alle vostre famiglie: Buona Pasqua #distantimavicini

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