Locarno e i quattro Festival

Domani sapremo chi ha vinto i Pardi di #Locarno67.
Spenti i riflettori, partiti gli ospiti, in Ticino si discuterà ancora del «gran rifiuto» di Polanski, di chi ha vinto e chi ha perso, chi è con o contro il Festival.

Io ho visto 4 Festival, ciascuno con una vita propria e distinta.

Il Festival dei cinefili, gli appassionati che vogliono divertirsi, confrontarsi, discutere ed imparare qualcosa da ogni film e dal dialogo con altri cultori della settima arte. Questo Festival avrebbe voluto applaudire Polanski ed ascoltare la sua lezione.

Il Festival di chi cerca soprattutto l’incontro con altre persone: nella sale, in Piazza e alla Rotonda. I film sono solo un pretesto. Il valore del Festival è nell’incontro, nel dialogo, nel divertimento condiviso. Con o senza Polanski.

C’è però anche il Festival «del potere», di chi va a Locarno per i ricevimenti esclusivi e per vedersi il film in Piazza nelle sedie riservate ai VIP. Qui si intrecciano relazioni e si rafforzano  collaborazioni. A volte, l’ambiente rilassato offre l’occasione per lanciare un’idea che diventa scintilla per un progetto o un affare. Se progetti, intese e collaborazioni servono al bene comune (negli affari come nella politica) anche questo Festival è positivo.

Per alcuni, però, partecipare al Festival «dei VIP» è soltanto l’occasione per illudersi di essere qualcuno. E così tra gli invitati si intrufolano anche umarells (in italiano: piccoli uomini) che essere notati devono alzare la voce, avviare polemiche, calare sentenze inappellabili. Complice il nostro provincialismo e una stagione avara di notizie, gli umarells affascinano i media locali, le testate di informazione online, chi commenta sui blog.

E così chi vive il quarto Festival (quello raccontato) ha l’impressione che ci siano solo polemiche, mondanità, affari per pochi anche se una parte dei soldi è di tutti.

Per me, il Festival vero, quello che genera un valore aggiunto (anche, anzi soprattutto, non monetizzabile) è quello degli appassionati di film, conoscitori o semplici curiosi che vogliono imparare e saperne di più.

Sarebbe peccato se questo Festival fosse messo in pericolo dalla nostra incapacità di capirlo e sostenerlo.

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